Carlitos Tevez in forte dubbio, fortissimo. Punti di sutura, ferite anche se minori aperte, dolore. E rischio annesso e connesso perché domenica c’è tra l’altro il Milan. Sarà Conte insieme al calciatore e allo staff medico a valutare sul da farsi, ma pare abbastanza certo che la decisione verrà procrastinata più avanti possibile così come è certo che l’argentino non si potrà allenare in vista della gara, importante, contro il Galatasaray e fato vuole contro Roberto Mancini alla prima da allenatore dei turchi e suo ex coach al Manchester City.
Insomma, una serie di destini incrociati, i quali però destano soltanto un relativo interesse in casa bianconera (maggiore è la rabbia per dover sopportare le lunghe code polemiche sul gol decisivo di Pogba e dover invece incassare il fallaccio di Immobile alla mezzora come se nulla fosse). Si diceva appunto dell’eventuale soluzione alternativa all’impiego di Tevez, sul quale c’è almeno la speranza di poterlo portare in panchina: tutti pensano a Quagliarella, uomo dal piede caldo e abbastanza efficace sotto porta in Europa.
Ma Conte teme il Galatasaray, vuole qualità e intensità, partecipazione e soluzioni differenti per attaccarlo. Crescono dunque le chance di un tandem Vucinic-Llorente, praticamente inedito ma suggestivo: creatività e sostanza l’una a fianco dell’altra. Entrambi proteggono la sfera, allungano gli avversari e hanno repertorio che si completa in zona gol. Una coppia che stimola anche il tifoso medio, quando soltanto nel maggio scorso, senza sapere di poter avere un Tevez nella faretra, votava senza esitazioni a favore di un upgrade che prevedesse il basco-navarro al posto di Matri al centro dell’attacco con le assistenze, appunto, dell’imprevedibile montenegrino.
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